Sì lo so... il titolo di questo post è banale. Ma primo: non sono un critico d'arte - l'unica cosa che ho in comune con Sgarbi sono gli occhiali...; secondo, è che la mostra che ho visitato mi ha toccato proprio l'anima. E quando l'arte diventa un incontro tra anime beh... credo che in quel momento raggiunga una delle vette più alte.
Sto parlando dell'esposizione che ha inaugurato Secunda Vida, e che è ancora visitabile per qualche giorno. Espongono tre artisti, appunto:
- Neve Laville con Gioco di Specchi
- Akim Alonzo con Vision
- Silvermooon Fairey con Untold Stories
La prima cosa che colpisce è che, nonostante l'originalità di ciascuno, lo spazio espositivo è di assoluta armonia. Le immagini di Akim sono oniriche, i suoi ritratti sfumano con pudore, lasciando rispettosamente nell'ombra l'anima del soggetto. Noi da lui siamo ricondotti per mano alla nostra interiorità, alle nostre luci e alle nostre proprie ombre. I soggetti di Neve invece, pur utilizzando una tecnica simile, sono tutti giocati su contrasti forti e su linee nette. L'anima è denudata, urlata in faccia all'osservatore, con un gioco di introspezione violenta che nulla nasconde.
Salendo al piano superiore arriviamo alle storie non dette di Silvermoon, e a quel punto si entra nel fantasy più puro, dove figura e sfondo si compenetrano, incontrandosi nella luce. E l'anima sognante a quel punto galleggia sul fiume luminoso e variopinto...
Se con le parole non vi ho invogliato a visitare la mostra, forse lo faranno direttamente le immagini.... per i link flickr cliccate sul nome dell'artista
(pubblicato originariamente in data 16/03/2010)
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