Se davvero lasciassi il campo al mio lato oscuro, se realmente liberassi la bestia che è in me, allora... allora mi avventerei su quelle bamboline di carta senz'anima e strapperei con le mani nude i loro cuori dal petto, tanto sono vuoti e inutili, irrimediabilmente incapaci di comprendere l'amore, di cui abusano per lordarsi le labbra, come un rossetto troppo forte...
...allora passerei come uno spettro silenzioso e terribile nelle lunghe notti oscure di SL a evirare i bagnanti di finte spiagge tropicali, troppo affaccendati a gemere per accorgersi che il loro respiro ultimo esala dietro un'anima ormai persa...
...allora passerei come una furia con la spada sguainata, cavalcando un drago, per tagliare tutte le teste che si nutrono di meschinità e di guerra... sovvertirei le gerarchie, pulirei l'aria infetta per le troppe vite che hanno dimenticato di vivere e per ciò stesso si stanno putrefando, mi accanirei con ferocia contro tutte le IM che dimenticano la purezza della loro grammatica madre...
...allora trapasserei senza pietà ogni ammorbante alt che incontrassi, lasciando in pasto i suoi occhi agli avvoltoi e alle iene...
...allora, nel macabro deserto di solitudine mi dovrei sedere. Accovacciata a terra, con la testa nascosta per non vedere l'orrore, dovrei riconoscere che io stessa, al pari degli altri, non sono che un impasto di fango e pixel, che la mia luce interiore si è spenta per la prepotenza del furore bestiale a cui ho dato stura credendomi giustiziera del Metaverso.
...allora, non mi resterebbe che conficcare l'elsa della spada nel terreno battuto dal vento gelido, fissare la lama scintillante della luce che mi ha rubato e tuffarmi a braccia aperte su di essa, nel disperato tentativo di riprendermela.
Mi sono svegliata di colpo, con un urlo di raccapriccio. Stendendomi di nuovo, mi sono resa conto che il mio nome tradotto significa: Mo, la-volpe-mannara. Quando mi sono riaddormentata, non era un ghigno quello che avevo in volto... lo giuro 
(pubblicato originariamente in data 25/08/2010)
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