venerdì 13 maggio 2011

Ho ancora bisogno delle mie corazze

Stavo cercando nell'inventory qualcosa da mettere. Insoddisfatta, come ogni volta che apro l'armadio e nulla si intona, e guardi e riguardi le maglie gli abiti le camicie e a furia di guardarli gli occhi diventano tarme che consumano nel tentativo di individuare quel dettaglio, quella sfumatura che ti permetta di riconoscerti. 
Ho scorto un abito color luna, lungo e impalpabile, con trasparenze raffinate. L'ho lisciato con la mano, mi ha restituito dolcezza. L'ho ripiegato con cura e riposto. Non era lui. 
Ho preso invece un maglione grosso e ruvido come un abbraccio autentico, e l'ho infilato senza pensarci neanche. Ho allacciato la cintura di cuoio ai pantaloni e messo i piedi al riparo in un paio di vecchi comodi robusti ugg. Ho sistemato il piercing con lo scorpione sull'ombelico. Quello sta con me. E' caldo come il maglione.
Sì, ho ancora bisogno delle mie corazze...


domenica 1 maggio 2011

Come una madeleine

Stavo mettendo in ordine i LM. Verificavo una per una quelle sequenze di numeri, come tante coordinate di sogni altrui costruiti prim dopo prim, alcuni più resistenti, altri ormai svaniti nelle nebbie. Passavo con metodica indifferenza o con piccola nostalgia da negozi che ormai erano magazzini vuoti, a land perfettamente conservate, a città intere rase al suolo e ridotte a distese di sabbia bianca. C'est la vie, mi ripetevo, sfoltendo man mano la rubrica degli indirizzi. Tutto passa. Rivedevo angoli familiari, e ognuno mi rimandava un volto, una parola, un momento.
Me ne stavo così, mangiucchiando una madeleine dopo l'altra, quando sono arrivata a Light Sorcery, un curioso negozio da apprendista stregone. Ecco... a quel punto la madeleine mi è andata per traverso. Un ricordo inaspettato, ma soprattutto un'emozione che si è fatta di nuovo viva e presente, violenta. Perchè il ricordo di un'emozione non è ancora emozione, ma talvolta il ricordo rigenera, e non è sempre creatura bella.
Si atterra all'imbocco di un ampio locale, ed esattamente lì ero atterrata poco più di un anno fa. 370 giorni fa, credo, per la precisione, qualcuno più qualcuno meno. Ci sono atterrata ieri - la combinazione delle coincidenze temporali! - e tutto il vissuto di quelle giornate lontane mi è corso incontro a velocità incredibile. Non sono riuscita a schivarmi in tempo, mi ha investito l'onda dei ricordi, mi si è sovrapposta l'immmagine della grande caverna che sta dietro il negozio e una sottile angoscia ha cominciato a crescere. 
Bellissima, assolutamente da visitare, eppure a me tremenda, luogo di penosissime  confidenze che mi avevano tramortita, quasi uccisa. Luogo di un dialogo dove ogni parola era una scheggia di selce che mi incideva le carni, sempre nello stesso punto, sempre più a fondo, e il sorriso che mi restava era solo il segno di una cicatrice.  Il dolore mi era rimasto impresso per lungo tempo, quasi pietrificato con me nella roccia della grotta. Non appena mi era stato possibile riprendere il controllo di me, rimasta sola, mi ero allontanata in tutta fretta e fino a ieri ero convinta di aver pure buttato il biglietto per arrivarci.
Non ce l'ho fatta a entrare, sono rimasta immobile all'imbocco di quella grande cavità dove i residui della mia pena continuavano a trascinarsi, sembrava avessero aspettato  solo il mio ritorno, per tutto quel tempo, per riprendermi in sulfurei abbracci.  
Ho girato i tacchi e mi sono diretta verso il negozio di stregonerie, pieno di tante piccole cianfrusaglie deliziose dietro alle quali mi sono persa per un po', annacquando l'amarezza. Una scala a chiocciola porta all'attracco di una mongolfiera. E' la parte della land di Jopsy Pendragon che non sono riuscita a visitare l'altra volta. Stavolta invece sono salita sulla mongolfiera e mi sono lasciata accompagnare nel giro di questo posto ricco di ambienti diversi e ben costruiti. Ad un tempo timorosa dei ricordi ed incapace di lasciarli andare completamente, cercavo distrazione nelle piccole, spettacolari illusioni che animano il piccolo universo di Jopsy.
Sono entrata curiosa nel  Particle Laboratory, per un attimo ho avuto la tentazione di provare a comprendere almeno alcune di tutte le stregonerie che ci sono dietro ogni effetto speciale di SL. Per fortuna mi è passata presto, la pigrizia ha fatto il suo dovere, ha preso il sopravvento e mi sono diretta verso  il Castello delle Nuvole: luogo ideale per cospargere l'anima del balsamo incantato dove si miscelano  perfetta solitudine, musica e giochi di luce. Le sedie sono ampie ma un po' scomode, a dire il vero, avrei preferito qualche divanetto 
Come Giona, o Pinocchio, si può entrare nel ventre di una Balena e trovarsi direttamente nel cuore del ciclo vitale: è la Grotta delle Anime Perdute. Oddio, non è il massimo per recuperare la positività, ma è sicuramente una suggestiva fonte di riflessione 
Ho ripreso la mongolfiera, mi sono riempita i polmoni dell'aria limpida di quel cielo finto e così necessario e ho premuto un altro bottone. Ancora una destinazione, è un'intera sim... beh, il resto... scopritelo voi  
Qui la scorciatoia per arrivarci: http://maps.secondlife.com/secondlife/Teal/78/139/15








Il Castello delle Nuvole

La plancia della mongolfiera

In volo

Ancora al Castello delle Nuvole




La grotta delle Anime Perdute