Tanto nel corpo, quanto nell'anima ci sono dolori che non si possono combattere. Si può solo aspettare che passino, e nel frattempo continuare con la vita di tutti i giorni, impegnarsi in altre cose, sperando di attenuarli almeno un po'. Come quando si copre un brufolo con il correttore: sai che il correttore non lo farà andar via, ma almeno lo vedi meno
Con questo spirito mi trovavo l'altra sera ad Astral, nella casetta sull'albero che ho occupato abusivamente , intenta a scrivere sul blog e contemporaneamente a lavorare. Ogni tanto allungavo la mano per accarezzare MisterQ (il coniglio), indecisa se tenerlo a pascolare lì o passarlo in forno... Sentii la musica del concerto che stava iniziando di sopra, nella sala da ballo, e più per solidarietà che per desiderio mi recai lì. La struggente chitarra di Miky Andretti, non ci mancava che questa... "Beh, tanto vale mettersi a ballare" pensai. Ho una nuova splendida animazione lenta e sensuale per ballare, per cui cominciai a seguire con le movenze le note di Miky, mentre salutavo vecchi amici.
Toh, Sam era libero. Possibile? "Sam, quale donzella stai a circuire?" gli chiesi in IM. Si mise a ridere e mi disse che era solo (that's incredible!, aggiungo io ). Mi è sempre piaciuto Sam, ha un modo molto schietto di voler bene. Troppo schietto, a volte. Sono convinta che come partners finiremmo a lanciarci dietro piatti e coltelli , ma come amico è (quasi) perfetto . Lo invitai per un ballo, era molto che non lo vedevo.
Solo che... una volta tra le sue braccia mi prese un senso di fragilità. "Stringimi forte" gli sussurrai, quasi vergognandomi del conforto che mi davano le sue braccia forti intorno alla mia vita. "Ti voglio bene", disse piano, e sentivo che era vero e sentivo che tutto lo sforzo messo nel tenere a bada la sofferenza mi aveva sfinito. Gli misi le braccia intorno al collo e tuffai il volto nelle sue spalle larghe. La sua mano affondò nei miei capelli e cominciò ad accarezzarmi. Sentivo la sua stretta forte, e la sua energia attraversarmi, fermarsi, restituire me a me stessa. I suoi baci lievi sulla mia fronte, sui miei capelli, il suo sorriso... Una lacrima cominciò a scendere sulla mia gota, e non potevo fare niente. Non avevo difese, ma soprattutto potevo permettermi di non avere difese di fronte a Sam. Asciugò delicatamente la mia lacrima con la mano, mi sollevò il mento. Mi alzai sulle punte dei piedi, scalza, e sfiorai con le mie labbra quelle di lui. Si lasciò accarezzare dalle mie labbra, mentre respiravamo ciascuno l'aria dell'altro. Sorrisi, mesta e riconoscente, e mi lasciai andare al piacere di quel bacio sottile. Un bacio forte e dolce assieme, sensuale e fraterno. "Indefinibile emozione..." sussurrò. "Da quanto tempo ci conosciamo, Mo?" "Non lo so. Da parecchio. Perché?" "Perché il tempo non riesce a indebolire le emozioni che passano tra noi." "Beh, le emozioni fanno parte di noi...". "Lui dov'è?" chiese."RL... per un po'. Per un bel po', immagino - risposi - ma non ti ho chiamato qui perchè lui non c'è". Ci misi un pizzico di fastidio in questa parte di risposta, perché sto sempre attenta a non strumentalizzare le persone, e non sopportavo l'idea che lo pensasse. "Avevo voglia di vederti, e poi non ti si trova mai libero. Per una volta ne ho approfittato" e risi. "Ecco, finito il momento magico" rise lui. Dopo un lungo momento di silenzio, chiese: "Posso baciarti ancora?". Gli poggiai la mia mano alla nuca, socchiusi gli occhi e lo attirai piano a me. Dopo, chinai la testa e la appoggiai al suo petto. "Stai per fuggire, vero?"disse quasi senza chiedere. "Non sai quanto bene mi hai fatto stasera, signor Sam". Mi ripresi la mia tristezza, era diventata un po' più piccola e un po' più leggera. Gli mandai un piccolo bacio con la punta delle dita, e feci click.
(pubblicato originariamente in data 02/05/2010)
Questo post è in parte il frutto di una scommessa: qualcuno diceva che non si possono rendere bene le emozioni passate in una chat frammentata dal tempo reale... Secondo me, ho vinto ;-)
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