venerdì 18 febbraio 2011

Inseguita da bizzarre creature possedute da un insano desiderio

Il titolo sembra tratto da un film di Lina Wertmuller, lo so. Anche l'atmosfera grottesca ci sta tutta, in quello che mi è capitato l'altro giorno. D'altra parte, mi sta bene, mi sta proprio bene. Me la sono cercata, con tutto quel andare in giro in cerca di land dai nomi disperati, tipo Starvation, Desolation, No Salvation ecc. ecc. 
Ovviamente prima o poi sarebbe capitato, all'ennesimo click su TELEPORT TO DESTINATION di trovarmi in una land oscura più oscura delle altre. Non che mancasse la luce, eh, anzi. Sono atterrata a mezzogiorno vicino a una fattoria ridente, accanto ad un falò scoppiettante con tanta gente intorno a far festa. Solo che.... la gente... non era gente. Erano tanti... mostri, mezzi uomini mezzi animali, per essere precisa: ho realizzato di essere circondata da fauni, licantropi e chimere varie. Insomma, la scena da pic nic cominciava a somigliare ad un incubo, soprattutto nel momento in cui si sono accorti di me e hanno cominciato a fissarmi, avvicinandosi piuttosto minacciosi. Un'occhiata ai molti strumenti strani seminati nei dintorni mi ha convinto che era il caso di darsela a gambe levate, così ho cominciato a indietreggiare velocemente e non mi sono accorta di una grossa buca nel terreno... cielo! Ci sono caduta come una pera matura! Per fortuna l'atterraggio è stato morbido, un tappeto di muschio all'interno di una grande grotta 
Proprio fortuna non è stata... mi sono salvata dai licantropi e dai loro amici ma... GOSH  la grotta era tutto un brulicare di stranissime creature tentacolate, vegetali carnosi e viscidi che hanno cominciato a strisciare verso di me con una velocità vorace. Non ho fatto in tempo a rialzarmi che la prima pianta mi ha raggiunto e ha cominciato a salirmi sulla gamba, dentro i pantaloni    Mi sono alzata di scatto con ribrezzo e l'ho allontanata con un calcio (uff, la mia mania di andare in giro scalza, un paio di stivaloni mi avrebbero fatto comodo in quel momento). Mi  sono appoggiata ad un uovo innocuo tutto verde e lucido, giusto per prendere fiato. Solo che non era un uovo  o meglio, era un uovo trasmutante che mi ha avviluppato in spire unte e scivolose, cercando di inseminarmi . Mi sono liberata anche di lui e ho cominciato a correre in cerca dell'uscita, stando ben attenta a non toccare altro in quel posto dove ogni melma verde poteva prendere vita in qualsiasi momento e usarmi come mezzo di riproduzione. Finalmente sono arrivata in una grotta più piccola, tutta di roccia grigia, e mai il grigio è stato così rassicurante  Aspetto un po': sì, la roccia è veramente roccia, sta immobile. Tiro il fiato, dò un'ultima occhiata alle mie spalle: il verde della grotta sarebbe stato anche piacevole, se non fosse stato per il rimando continuo a liquidi fisiologici... Bene, i vegetali sembrano essere confinati di sotto. Rassicurata, decido di fermarmi un attimo e mi siedo ai piedi di una statua. Scelta infelice: mi serra in un pietroso abbraccio da cui riemergerò solo mezz'ora più tardi, ma i dettagli non li saprete mai 



(pubblicato originariamente in data 19/12/2010)

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