Stavo già per puntare il search sull'ennesima land gotica/noir/cimiteriale/post-punk, ma mi sono fermata. Stavo per venirmi a noia. Non che mi sia stancata di cercare una rappresentazione grafica al tormento che nutro con la perseveranza dello scorpione, questo no. Ma sono consapevole del fatto che talvolta anche il lamento deve cessare, che la narrazione deve cambiare registro ogni tanto per rimanere fluida, fosse pure una narrazione di sè. Così ho messo nel search un posto suggeritomi da un amico fotografo. Quali guide migliori di chi passa la vita seconda a cercare paesaggi mirabili da ricreare in suggestivi scatti? L'unico problema era che il suggerimento era di molto tempo fa, per cui non sapevo bene cosa aspettarmi, in che tipo di paesaggio sarei atterrata. Ma questo non è mai stato un vero problema per Mo, intanto si va è il mio motto . alirium... il nome è poetico, assomiglia vagamente a delirium ma questa è una distorsione percettiva del mio umore in questa epoca . Bando alle ciance, bando alle negrità degli ultimi tempi, si parte. Cielo, le prima impressione appena atterro potrebbe essere bucolica, è tutto rosa e azzurro e colori pastello, sembra di stare in un bon bon se non fosse per tre giganteschi conigli vagamente sinistri che sorvegliano un pozzo. Due cartelli per due direzioni: alirium gardens e fall into decay. Inutile dire che scelgo quest'ultima, la caduta... Arrivo solo in un negozietto alla fine del pozzo, un posticino da relax. Ne approfitto per prendere un vestitino baby-style, mi sembra più adatto al posto. Tolgo anche gli stivaloni, non mi resta che esplorare gli alirium gardens, ma in giardino si va scalzi . Infilo un tunnel chiaro e.... il resto è poesia di pixel. Niente a che vedere con la complessità dei castelli che ho profanato con furore dolorante fin qui, cercando brandelli di anima sconosciuti anche a me stessa. Qui è tutto armonia evidente, al punto che cercare l'anima è superfluo perchè l'anima stessa si manifesta, richiamata dalla bellezza e dalla luce. Emerge lenta, si apre come un bocciolo sotto i raggi del primo sole, e non resta altro che sentire lo scorrere del tempo dentro e fuori di sè... Unica nota che manca: la musica. Allora, per accompagnare le foto che ho fatto per voi, vi suggerisco pure la colonna sonora (pubblicato originariamente in data 07/11/2010) |
venerdì 18 febbraio 2011
Stavo per venirmi a noia
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