Conoscete un modo migliore per scendere agli inferi, che finire schiacciata sotto un enorme sacco di spazzatura, in una pozza di sangue, in un antro oscuro, con tremende maschere che sogghignano guardandoti? Cominciamo dall'inizio...
Per una combinazione di quelle che ti fanno dubitare del Caso, sono venuta a sapere di una mostra d'arte dal titolo The Dark Side of the Avatar - Il lato oscuro dell'avatar. Quale inizio migliore per la mia discesa agli inferi? Mi sono tippata lì a metà serata, ieri sera, verso le 23. Musica azzeccatissima, scenografia evocativa, buio da far paura.
Le opere cominciano ad emergere piano piano dall'oscurità, in ordine sparso, così da costringerti a muoverti piano, per non sbattere su un'installazione o non affondare fino alla caviglia in un liquame indefinibile. Incontri incubi. E sogni inquietanti, senza pace. L'entrata è uno schiaffo in piena faccia: sangue, tanto, violenza impietosa... Poi piano ti sembra di scorgere: violenza, ma verso se stessi, quasi una scarnificazione del sè per raggiungere quel lato oscuro che, solo, sembra l'unico in grado di completarci. Piccoli accenni di autoironia fanno la loro comparsa, ma sono quasi scaramantici.
E si fa strada nell'anima il suono delle parole che introducono la mostra, reificano il qualcosa che non piange e non ride, in fondo al cuore, ma piuttosto cerca e urla.
Urla urla urla urla urla. Il grido.... più primitivo di ogni lacrima, il più ancestrale tra le affermazioni di sè. Io non so fotografare, non so dipingere, ma se dovessi immaginare graficamente il mio lato oscuro lo vedrei proprio così: un femminile giano bifronte, dove al sorriso si sostituisce una smorfia che si tramuta in ghigno che diventa un urlo, un urlo selvaggio e liberatorio, energia distruttiva e dirompente che inutilmente cerca di dar sazietà al dolore. E come una bestia, supererei il ribrezzo per mescolarmi a fango e sangue. Una bestia ferita, inferocita dalla sofferenza.
Sorpresi dal mio lato oscuro? Beh, tanto per cominciare andate a dare un'occhiata a quello degli altri,quelli della mostra. E poi, come il curatore, Mr. Kei Kojishi, anche io conosco il mio "lato di luce". Per questo posso permettermi di esplorare la dark side... e siamo appena all'inizio.
(pubblicato originariamente in data 19/05/2010)
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