mercoledì 16 febbraio 2011

La terra dai cieli lilla

Foto di mo_werefoxSto scrivendo comodamente seduta su una manta volante che mi porta a zonzo per i cieli lilla di Lunamaruna.  E' uno di quei posti per cui vale la pena stare in SL. A dire il vero è un'installazione, per essere più precisi (leggo dalla notecard che mi è caduta in tasca quando sono atterrata). L'ho scoperta sfogliando il mio magazine preferito, cronachevirtuali.com, e quando atterri hai l’impressione, come giustamente dice Scottius Poke, di essere capitato fra Van Gogh e Gaudì, con qualche punta di cartoon. Scottius è uno degli artisti più geniali che ho incontrato finora in questo Metaverso: la sua idea è semplice, eppure a mio avviso proprio per questo i risultati sono geniali, e godibilissimi. Lui cerca di trasformare le sue opere RL (è artista pure lì) in opere SL, che sostanzialmente vuol dire tridimensionali e animate. Insomma, cerca di rispondere a modo suo alla domanda: “Che cosa SL può portare all’arte RL?”. Alcune risposte le dà in una mostra visitabile fino al 29 agosto ad Aeonia Arts, ma la risposta più eclatante è Lunamaruna, un'opera che ha richiesto mesi di lavoro, ripagata spero da grande soddisfazione, perchè grande è la soddisfazione e l'incanto dei visitatori. Mai fatto una passeggiata dentro un quadro? Beh, a Lunamaruna succede.
Come vi dicevo, sono atterrata su una di tre isole galleggianti nello spazio e collegate tra loro da salite e discese vertiginose, da percorrere rigorosamente a piedi (ci sono, a dir la verità, dei pigri pesci galleggianti che quando gli andate incontro si gonfiano tutti e vi offrono un passaggio, ma rifiutate: vi portano dove vogliono loro. Cioè in nessun posto ). La tonalità prevalente nel paesaggio è quella dei viola e dei lilla in tutte le sfumature, ma poi ci sono blu, verdi e arancioni. Lo potete vedere chiaramente nelle foto (ricordate di mettere lo slideshow, rende di più). Nel fossato che circonda Lunamaruna ci sta un mostro monoculare che galleggia, una specie di mostro di Lochness che si nutre di avatar ossuti, visti gli scheletri sul fondo . Arrivo alla piazza principale e comincio ad esplorare questo paesello dalle case sghembe. Nonostante l’allegria delle linee morbide e dei colori saturi, ci sono alcuni elementi di inquietudine: un laboratorio sgangherato che sembra la rappresentazione grafica della mia stanza in università (ooops, questo non dovevo dirlo, ora mi tolgono pure quella ); un albero gigantesco dove ci si può arrampicare ma ti trovi in compagnia di un serpente tentatore ; un intero palazzo adibito ad acquario, ma nel senso che hanno riempito la casa di acqua e i pesci nuotano fra le stanze, mentre tu osservi dalle finestre; e per finire una misteriosa Control Room dove però non funzionano più neanche gli interruttori della luce. Va un po’ meglio nella zona dei tappeti elastici  - azz… il cartello diceva Fare Attenzione, Zona Propulsione, ma io ho la mania di non badare a queste cose e così mi sono trovata catapultata nel cielo lilla.
Deliziosa la piscina con le mante volanti da meditazione, quelle di cui vi parlavo all’inizio. Oltre ai pesci pigri e alle mante da meditazione, di vivente ho trovato solo un ovetto di coccodrillo che camminava solitario e mogio. Neanche a dire… l’ho preso con me. Da quando ho i conigli… sono diventata di cuore tenero .
D’altra parte, è anche vero che qui sembra che pure le case siano viventi… e in effetti con un po’ di trepidazione mi sono accomodata sui cornicioni a riposare un po’, temendo di venir inghiottita da queste amabili finestre che non restituiscono nessuno… Alla fine ho deciso di riposare sul bordo della fontana. Poi ho preso una manta e sono venuta a raccontarvelo.
Ops, dimenticavo. Il giro qui l'ho fatto con due amici, devo dire che è stato ancora meglio del solito, il paesello si presta ad essere girato in compagnia, separandosi nei vicoli e dandosi una voce ogni tanto... 




(pubblicato originariamente in data 07/08/2010)

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