C'è una solitudine che non abbandona, nonostante il rumore della folla a confondere e la musica alta a soffocare emozioni e le mani addosso e i bisbigli impudichi nelle orecchie.
C'è una solitudine che assiste impassibile alla volgarità che mi spoglia e fruga nella mia intimità, perchè io non sono lì e non mi importa di nulla.
C'è una solitudine che rimane, piaga aperta insensibile ad ogni anestetico e ad ogni tentativo di ignorarla o di affogarla in un oceano insensato di emozioni.
C'è una solitudine che resiste anche alle carezze, benchè grata come il suo sorriso.
C'è una solitudine incolmabile, perchè ha la tua forma e quella di nessun altro.
Puoi capirlo?
Allora gridamelo, che lo capisci.
(pubblicato originariamente in data 16/12/2010)
Nessun commento:
Posta un commento