In questi giorni ho in mano un interessante breviario. Ops, volevo dire... un commentario. Un commentario di psicoanalisi. Parlando delle difese primitive, cioè dei meccanismi più semplici che mettiamo in opera per difenderci dalla sofferenza psichica, viene nominata la fantasia schizoide: una parolaccia per indicare la tendenza a rifugiarsi in mondi fantastici per evitare difficoltà e stress, che può arrivare fino al punto di evitare rapporti sociali reali. Mmmm, cari abitanti del Metaverso, transworlders di ogni dove... vi risuona qualcosa?
Quante volte ho sentito o letto discussioni interminabili sugli effetti alienanti dei mondi virtuali (ma più in generale di Internet o del PC stesso - pure Mac eh!)... e quanti ho sentito esprimere timore nel confessare la frequentazione di ambienti online perchè verrebbero giudicati o persino discriminati...
In effetti i mondi virtuali sembrano il mezzo ideale per agire le proprie fantasie schizoidi: mi ci posso immersivamente fiondare, con percezioni più reali di qualsiasi allucinazione, ho un corpo e un mondo in cui muovermi, e posso cambiare quello che non mi piace, esattamente come nelle fantasie. Anzi, posso attualizzare le mie fantasie, benchè con un limite importante rispetto alla pura attività mentale: la presenza degli altri, che possono colludere oppure no.
Inoltre, l'evitamento della realtà attraverso la frequentazione dei mondi virtuali è possibile indipendentemente dall'attività svolta inworld: builder, artisti, intellettuali e pallinari.... tutti ugualmente a rischio. E' l'adorabile democrazia del disadattamento...
Comunque, il mio bel commentario è chiaro, a proposito: le difese sono fisiologiche, voler sperimentare una realtà alternativa non equivale sempre a voler evitare altre realtà, e anche fosse - che sto qui per non stare lì - questo non significa per forza che sono maladattato o che funziono male.
E' male tanto in quanto io, avatar, mi nutro troppo avidamente dell'anima della mia controparte umana, comincio cannibalescamente a divorarne la mente, pezzo a pezzo, la rendo via via incapace di provvedere a se stessa e agli altri. E' male tanto più mi reifico, subdola e persuasiva, invitando l'altra al dissolvimento, convincendola a tacere la spinosa domanda che ogni persona sana dovrebbe fare ogni tanto ai suoi cari...
Per fortuna Mo è vegetariana.
(pubblicato originariamente in data 08/06/2010)
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