venerdì 22 aprile 2011

Era una serata perfetta per meditare sulla magia del mondo



E così... quella era Stonehenge. L'originale, la versione intatta, forse. Il dubitativo è d'obbligo per quel posto del mistero, dove il senso del tempo si inabissa oltre la Storia e il cerchio della Vita sembra tornare all'Origine.  Raggiunsi uno dei megaliti nel circolo esterno e mi stesi.
La pietra fredda sulla pelle della mia schiena contrastava con l'aria già calda di quella sera primaverile. Una solitudine soffice allagò piano il mio cuore e la mia mente, e i pensieri cominciarono a partire. La colonna sonora era decisamente rock, ma le pietre millenarie accoglievano tutto, assorbivano anche l'energia negativa della mia fatica di vivere e generose restituivano il potere del mistero. Il soprannaturale e il trascendente. Il rock mi legava alla terra, la pietra mi innalzava all'Infinito. Che combinazione.... rock e pietra sono dello stesso materiale, in inglese... the rock tied me to the ground, the rock lifted me to the infinite... 
Il cielo era pieno di stelle, il mare rifletteva. Era una serata perfetta per meditare sulla magia del mondo.

Non c'è il mare a Stonehenge. No? Ma questo lo credete voi, invece nella mia Stonehenge il mare c'è. Eccome. Vabbè, non è la mia Stonehenge, è la Stonehenge di MarkWD Helendale. Ma sta lì... sta nel nostro mondo, e quindi è un po' di tutti, è un po' anche mia. Andate a visitarla, e sarà un po' anche vostra. Ma.... non portate via le pietre per ricordo 


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