giovedì 21 aprile 2011

come lacrime nella pioggia

E' una serata piovosa, questa. Non so se piove fuori, dentro piove senz'altro. Ricevo un TP da Aloisio Congrejo, mi invita a vedere una delle sue mostre. Arrivo in una specie di magazzino, roba da archeologia industriale, ma l'ambientazione è perfetta per quello che vedo. Non sbaglia un colpo, Alo. Alcune sculture nei colori del ghiaccio. Il ghiaccio quello dei primordi però, quello che ha conservato in sè le prime forme di vita, pronto a rigenerarle nelle condizioni adatte. 
Ma solo più tardi mi accorgerò di loro. E' la serata giusta per incontrare Roy, invece, che sta seduto lì, in mezzo alla grande sala. Piove anche su di lui, e dentro di lui. Il Roy di Blade Runner, quello che ha visto molte cose che gli umani non si possono neanche immaginare... i raggi B sulla porta di Tannhauser, per esempio, ma sospetto che abbia visto cose peggiori. Sospetto che abbia dato un'occhiata alle voragini delle miserie umane. Mi siedo accanto a lui, ha l'aria di chi sa che sta per finire. Jeff Buckley canta Hallelujah
Ogni tanto mi stupisce la straordinaria assonanza di musica e immagini e sentimenti di certe occasioni. Strano, mi ha sempre fatto paura, fino a questo momento, lo sguardo senz'anima di Roy, più ancora che le sue violenze. E' quello che spaventa, il vuoto dentro gli occhi, perchè sai di non poter trovare umanità. L'umanità è debole, ma è anche calda. Qui niente, qui solo freddo, vapori e pioggia battente. Eppure oggi ci sta, e mi avvicino e non temo, e quasi mi spavento per non aver più spaventi. Solo la rassegnazione acquieta il timore, ma rassegnazione è una parola che non mi è mai piaciuta e pensavo non piacesse neanche a Roy. Invece sta qui, in mezzo ad altre opere di Aloisio, e comincia a parlare piano. Racconta e suona all'unisono con quello che ho dentro. Racconta di miserie, lo sapevo che le aveva viste e che ne portava il marchio dentro. Abituati a portare il dolore degli altri, ci si disabitua al proprio e quando arriva è una sorpresa che non aspettavi.
Lo so, caro Roy, lo so bene. Conosco il dolore che incattivisce, l'assenza che stringe il cuore fino a fargli perdere ogni forma. Lo so che quando perdi il cuore ti sembra che solo la forza bruta rimanga e la forza cresce più il cuore scompare, perchè il dolore ha un'energia che bisogna far uscire in qualche modo. Però... facevi veramente paura. 
E tutto perchè ti mancava il padre. Ma... sicuro che davvero ti mancasse? Non era meglio se ti mettevi a cercare la Madre? Perchè guarda, onestamente, è difficile trovare un Padre, oggigiorno, sono in via di estinzione. Pensaci... chi ti ha portato qui? Un Padre? No... secondo me un  Fratello. E' un fratello che ha raccolto le tue forme, le ha portate qui sperando di darti un po' di riparo, ti ha restituito la voce. E poi se n'è andato, perchè i fratelli ci sono, ma non restano. D'altra parte, te l'ho detto, i padri non ci sono più, è dall'Antica Roma che hanno cominciato a scomparire. Con le madri va un po' meglio, resistono, ma anche lì... non è da escludere che prima o poi si arriverà a generazioni che si autoproducono, come siamo io e te, in fondo. Suona un po' triste, un po' amaro. La sapeva lunga Jung, quando parlava di quegli archetipi scolpiti dentro di noi che incessantemente continuano a determinare le forme del nostro amore... dovrò finalmente decidermi a leggerlo, Jung. 
Che poi quello che cerchi, caro Roy, tu come tutti,  è l'Amore del Padre, una cosa ancora più rara del Padre, da queste parti. Lo sai cosa dice Peck? E' uno psichiatra americano, e lo so che gli psi sono talvolta più pazzi dei loro pazienti, ma nella follia talvolta c'è un lampo di verità... Beh lui dice che ciascuno porta in sè  il desiderio del perfetto abbandono nell'Amore, e ciascuno cerca a suo modo di trovare qualcuno che gli permetta di realizzare questo desiderio, ma... è un desiderio che nessun qualcuno è in grado di realizzare. Forse solo un Qualcuno.
La colonna sonora è passata a Shine on You Crazy Diamonds. Roy tace, e nel suo silenzio mi perdo anch'io, su quel terreno umido di un magazzino oscuro. 






PS: L'ispirazione viene tutta da "Roy" di Aloisio Congrejo, visibile nella mostra che attualmente è alla Aneli's Gallery. Qui pure il link vimeo con la voce originale di Roy.

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