giovedì 7 aprile 2011

Di mente e di corpo, tra Mo e Me.

Benchè avatar e controfigura organica condividano la stessa materia cerebrale, raramente c'è una completa sovrapposizione tra loro. Sono piuttosto due personaggi di una stessa pièce, interpretati dallo stesso attore. Tuttavia... E' forse l'attore meno se stesso quando interpreta un personaggio? E' forse il personaggio meno se stesso quando viene interpretato da un bravo attore? Il bravo attore vi dirà che ogni personaggio interpretato vive ora dentro di lui e lui non smette per questo di essere meno autentico, in scena e fuori scena. Un personaggio prende vita solo quando un bravo attore gli presta l'anima.
E' quindi l'avatar un personaggio? E' piuttosto persona, ae: ha dignità di persona di cui rappresenta di volta in volta la pars o il totuum. Il discorso della coerenza tra avatar e controparte è ozioso quanto quello sul sesso degli angeli.C'è coerenza? Talvolta sì, talvolta no. Qualcuno è fiero della continuità RL/SL, qualcuno ne fa un punto d'onore di tenerle separate, qualcuno se ne frega. Ma qui parliamo di una distinzione più sottile: c'è coerenza tra la personalità dell'avatar e quella dell'ammasso organico? Per esprimerci in maniera più semplice, c'è continuità o separazione identitaria tra Mo e Me? E' evidente che non può esserci separazione completa, ma è anche semplicistico pensare che Mo sia Me e viceversa.
Se anche la realtà virtuale non fosse che un gioco di ruolo, c'è un intergioco tra ruolo e persona, talvolta ha senso distinguere, talvolta no. Ugualmente, parlare di unitarietà dell'esperienza di sè è fuorviante e limitato, benchè necessario. Non dimentichiamo tra l'altro che la vita quotidiana di ogni Me è piena di ruoli che entrano pure in conflitto tra loro. Viviamo realtà diverse, ci troviamo in situazioni diverse, siamo sottoposti a stimoli diversi. Come Mo e Me. Due aspetti della stessa identità, due facce della stessa medaglia.
Drammatico è il versarsi dell'una figura nell'altra, talvolta. Altre volte, spontaneo e continuo flusso di esperienza.
Me è il contenitore delle angosce di Mo, e Mo è la rappresentazione grafica dei tormenti intimistici di Me ma pure l'oggettivazione della libertà dall'essere. Mo è sperimentazione, dove Me è costanza, Mo è esasperazione, dove Me è equilibrio. Ma sia Mo che Me sono Bene e Male, sono fatica e soddisfazione, sono Morte, Resurrezione e Gioco.
Come dice bene Botgirl Questi, il bastone ha rappresentato per la scimmia/uomo un'estensione del braccio, la ruota un'estensione della gamba, il computer un'estensione del cervello. E l'avatar un'estensione dell'identità.
Chi non è  d'accordo si faccia sotto 










Le foto di questo post sono state scattate a Crimarizon nell'aprile 2011. 

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