giovedì 1 marzo 2012

Ballavo. Da Sola. Neanche un lupo.

Ballavo e meditavo. Perchè esistono diversi stati di coscienza, e il ballo ne altera il flusso portando in uno stato di trance. Anche senza funghetti. Ci si proietta attraverso il corpo oltre al corpo, similmente a quel che accade incarnando un avatar.
Il problema è che questo tipo di esperienze ci porta in contatto non con il fuori di noi, ma con il dentro di noi. Con le emozioni in primo luogo. Dov'è il problema? è un grosso problema. Perchè dentro di noi ci sono molte cose, molte emozioni ad esempio, che escono più facilmente grazie allo stato particolare in cui si trova la nostra mente. Escono, e si associano a quello che vedono gli occhi. O a quello che sentono le orecchie.
E' fatta, capite? L'emozione si appiccica e chi la toglie più, peggio di quelle vetrofanie che si usavano una volta a Natale, che poi ti toccava lavorar di lametta e solvente. Come le vetrofanie, pure l'emozione non ti permette di veder chiaro, ma filtra tutto e la realtà diventa una disquisizione da salotto virtuale. Sempre ammesso che la realtà esista, da qualche parte, e che abbia un senso. 
Sta tutto qui il punto. Finchè sono Avatar, tutto posso stabilire, anche cos'è Realtà. Quanti di noi se ne rendono conto e ne fanno lucidamente uso? Quanti invece si illudono di poter coprire con un ennesimo Velo ciò che non vogliono vivere? E quanti infine si limitano a replicare una realtà conosciuta e rassicurantemente terrificante come il bacio della vecchia zia irsuta sulle gote bambine?
Ballavo e meditavo. Perchè il ballo unisce testa e piedi, ma per farlo deve passare attraverso il cuore, che sta nel mezzo. E tutto quello che passa dal cuore ci dà vita, o ce la toglie. Comunque, ci frega. 



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