venerdì 23 dicembre 2011

pagina di diario e basta.




E' tardi, la maggior parte se n'è andata, è il momento giusto per lavoricchiare un po'.  Il caminetto scalda corpo e anima, è anche il posto giusto, questo loft che ho affittato sopra i tetti della città. 
Cielo, manco da talmente tanto che faccio fatica a decifrare il calendario di Astral. Oh, c'è qualcuna delle mie colleghe in linea. Provo ad agganciarmi alla chat, ma sono ormai contaminate dallo spirito delle feste. Sony, Dayla, Gin... Gin poi, non ne parliamo  
Niente da fare, sono connesse ma solo per via dell'ADSL, che non è una nuova droga ma stasera potrebbe pure esserlo. Mi tocca recarmi di persona, ops, di avatar, ad Astral Dreams e cercare indizi. Lascio a malincuore il mio tappeto morbido e atterro in mezzo ad una frastornante serata disco house & commercial. Reminiscenze dei miei primi giorni nel Metaverso, quando ero convinta che non ci fossero altro che discoteche piene di bonazzi/e finti/e quasi come quelli che si trovano ormai anche in RL. Con il vantaggio che qui le protesi pure quelle copiate di pessima qualità, non vi faranno alcun male 
Ecco, ora il DJ mi offre amicizia, e sono troppo gentile per rifiutare, benchè sappia benissimo che sarà solo un'altra finestra di spam che si aprirà ogni sera. Un'occhiata al suo profilo... omg! ma te pronome personale... da quando si scrive con l'accento? Vuoi caffè, tè  o... mè?   Cielo, mi sto rotolando davvero dalle risate. Anche perchè la comicità involontaria di certi profili è unica. Ad esempio, non riesco a non ridere davanti ad affermazioni prepotenti di sè, dichiarazioni di carattere e volizione, confessioni implausibili di stronzaggine (quando uno è stronzo viene mica a dirvelo, sapete?  ), il tutto fatto imperiosamente con un linguaggio poderoso quanto.... sgrammaticaaaaato 
Non ce la posso fare, speriamo che non mi immi 
Vabbè, è fatta. Ormai lo spirito ridanciano ha preso pure me, sento i neuroni allontanarsi a passo di corsa... Per il post di domani niente da fare, mi toccherà inventare...

domenica 18 dicembre 2011

Gli adulti adulterati.

E' pericoloso, Tito Faraci. Non so se ha pensato proprio lui il titolo del suo romanzo, ma pure quel titolo è pericoloso. OLTRE LA SOGLIA.
Sono stata alla presentazione in SL, mercoledì 14 dicembre, è stato fantastico, una di quelle occasioni in cui non  ti penti di contaminare i mondi. Ma proprio qui sta la pericolosità di Tito. Speriamo non ne abbia a male del fatto che lo chiamo così, familiarmente, ma dopo aver resistito alle brame cannibalesche di adulterati rinchiusi a pochi metri da noi, solo per ascoltare quello che aveva da dirci... beh... forse posso permettermelo. Si crea sempre un senso di intimità, tra sopravvissuti. 
Ad ogni modo, non è pericoloso perchè ci ha trascinati in borghi oscuri dimenticati da Dio dove i suoi adulti adulterati potevano assalirci da un momento all'altro, noi poveri avatar eternamente giovani. E' pericoloso per quello che racconta, per quello che dice e per quello che non dice.
Partiamo da quello che dice: "E' un libro che affronta la paura di crescere degli adolescenti". Sarà. Io dico invece che è un libro sulla paura dei cresciuti. Chi è l'adulto adulterato, se non un adulto che ha perso la capacità di controllo sugli istinti e sugli impulsi? Ma allora, non ci stiamo adulterando tutti, con la rinuncia alla responsabilità, con la privatizzazione del bene comune, con la rivendicazione della libera espressione di ogni impulso, con la delegittimazione di ogni restrizione, ormai sinonimo di castrazione?
La paura di dover rinunciare a qualcosa di mio, sia tempo, spazio, oggetto. La paura di dover lasciare spazio agli altri, ai nuovi, ai figli. La paura di dover accantonare, fosse pure momentaneamente, la gratificazione immediata del Sè per donarsi a qualcuno. Il terrore di accorgersi che qualcuno dipende da me, in tutto e  per tutto, quindi ne sono responsabile. Oddio, tra l'altro è proprio quello a cui ho dato il mio nome, quello che ho generato io. Sì vabbè, ma l'ho fatto perchè sembrava carino, perchè fanno tutti così, laurea-lavoro-matrimonio-figli e in fondo non siamo distanti dal Mestiere-Macchina-Moglie degli anni '50.
OMG, ora mi accorgo che non è un criceto. Fa domande, vuole risposte e la sua data di scadenza è più in là della mia.
Tito salva le donne. Poche adulterate nel libro, tutte streghette solitarie, facilmente sopraffatte. Accoppate tutte dagli uomini, mi ha spiegato quando gli ho chiesto il perchè. Generoso. Io lo sono meno di lui, e dico che il tarlo dell'adulterazione non risparmia le donne. Non è che una meschina, larvata paura, che corrode dal di dentro e... adultera. Questa è la pazzia di chi oltrepassa la soglia, a mio avviso.
Pericoloso, Tito Faraci. Costringe a riflessioni reali. Per un avatar, una roulette russa.



venerdì 16 dicembre 2011

Il velo e le carezze

Eccomi in un'altra giuria, più leggera questa volta anzi, leggerissima visto che è il contest La carezza del Velo di Astral Dreams. Cielo, devo trovare il vestito adatto. L'impalpabile rosso di evening allure (Babele Fashion) è perfetto, con le sue trasparenze da vedo-non vedo. In tema con la serata. Che a dire il vero è... senza veli. 
Io dico... chiamatela Senza Veli. Ma non illudetemi con visioni orientaleggianti di tende nel deserto e di vento caldo, che ero indecisa tra il burqa e la danza del ventre. Per fortuna avevo sbirciato il tabellone...
Come molte volte in questi casi, un tabellone con produzioni di qualità varia. A dire il vero avrei sperato in una maggiore originalità interpretativa, non riesco a trovare motivo di emozioni nella semplice riproduzione di corpi finti e perfetti. Per quello mi basta guardarmi allo specchio 
Insomma... un po' di photoshop noooo? Qualche velo (appunto), qualche ombra, che ne so.
Vabbè,  meglio che mi decida ad andare. Mi aspettano, e poi non resisterò molto in queste scarpette rosse con tacchi altissimi. Pensate davvero che gli avatar non sentano il mal di piedi? 


PS: devo cambiare AO. Sembro uno stocafisso.

lunedì 12 dicembre 2011

Teletrasportarsi nelle pagine di un libro.





Il sogno di ogni lettore appassionato: immergersi nella storia al punto di trovarsi in quel tempo, in quel posto. Magari pure con quei personaggi, preferibilmente con i buoni, al limite con i cattivi, alla peggio con l'autore. L'Autore, scusate. Ha sempre l'A maiuscola, l'Autore, a rimarcare, presumo, l'Alito Creativo... ops! Meglio parlare di Anelito Creativo o Afflato Creativo: temo che la parola "alito" solleciti rimembranze proustiane delle polpette della nonna, e questo abbasserebbe il tono dell'evento di cui sto parlando. E' proprio un evento, al punto che qualcuno ci intravede una possibile rinascita di SL (ma era morta? non me n'ero accorta), qualcun'altro, e personalmente lo preferisco, ci intravede un felice incontro tra canali comunicativi, mondi e linguaggi. Oddio... dire "felice" in questo specifico caso  è un po' azzardato, poichè raramente ho trovato atmosfere cupe, scenari agghiaccianti e desolanti premonizioni come in "Oltre la soglia" di Tito Faraci. Ammetto di non essere amante del genere horror et similia, anche se il libro in questione mi è piaciuto, interamente. Sì, perchè è di questo che stiamo parlando, della presentazione di un libro in SL, mercoledì 14 dicembre 2011. Non l'avevate capito? Oh, mi dispiace. Questa mia mania di trascrivere anarchicamente i pensieri... 
Ora rimedio. In realtà la serata è presentata molto meglio in altri siti, uno per tutti FB,  e così pure autore e opera, quindi non indugio e vi rimando ai link, tra cui quello fighissimo (ops. Si può scrivere fighissimo in un blog?)  che ho messo all'inizio del post e che è di Aliza Karu (santo cielo, più la conosco e più mi piace, quella donna), che presenta l'allestimento fighissimo (tanto vale stra-usarla, 'sta parola, visto che ho cominciato) a cura sua e di MarkWD Helendale. Ecco, partite da quello e capirete il senso di questo mio squinternato post. Ritrovare l'ambientazione descritta nel libro, significa sentire gli stessi brividi provati durante la lettura e non solo per la storia, ma per le assonanze sinistre con una RL che presenta inquietanti sintomi di ADULTerazione... Non dico altro, faccio solo notare la particolarità di presentare un lavoro così in un ambiente così. Che cosa intendo? Ne parliamo dopo  mercoledì, e magari pure dopo che avete letto il libro. 
Forse solo con Tito Faraci, noto sceneggiatore di fumetti prima che romanziere, un esperimento del genere poteva essere realizzato. 
O forse no. Allora, questa potrebbe essere una sfida da consegnare ai prossimi eventi. 


UH! Dimenticavo di dirvi dove... Alle 22.00 nella land di ImparaFacile Runo, chi altro poteva organizzare una cosa del genere? Naturalmente non ha fatto tutto da solo, per lui si è riservato il ruolo di coordinatore (LOL),  Maryhola McMillan ed Helenita Arriaga lo affiancano in modo ultra-degno. Credo. Insomma, in altre occasioni lo hanno fatto. Vedremo mercoledì.
Qui la mappa: http://maps.secondlife.com/secondlife/Imparafacile/121/134/21



mercoledì 7 dicembre 2011

Il Verbo e la geometria

Io non sono il Verbo, e quindi non mi incarnerò. 
Non ho missioni da svolgere, non ho salvifici proponimenti. Anzi, i miei proponimenti sono minimi, trascurabili dai più. Talvolta li trascuro io medesima 

Quindi, poichè non sono il Verbo e, a differenza di tanti altri avatar, non mi sento neanche il Padreterno, resterò avatar. Resterò della materia dei sogni, resisterò alla tentazione di svelarmi, come se avessi davvero qualcosa da svelare, poi...
L'immersività dal punto di vista della dissociazione. Un gioco di parallele, rette che non si incontrano, a meno di cambiare il coefficiente angolare, ma a quel punto non è più un gioco di parallele e non so se mi piace. Certo, la retta è un attimino rigida, strutturalmente parlando, anche se come infinita successione di punti è pure estremamente indeterminata nella sua essenza. Siamo tutti indeterminati, nella nostra essenza. 
Tuttavia, questa è la prospettiva di Mo. Ora mi chiedo solo... chi è la demente che gioca a MonsterWorld sul mio account FB?