domenica 31 luglio 2011

Sole od ombra, purchè mi accolga







Siamo tutti tante puttanelle, che si vendono per uno spazio al sole. 
O per un abbraccio nell'ombra. 

bitch = babe in total control of her




sabato 30 luglio 2011

Tra mantide e farfalla

Talvolta SL diventa l'espressione grafica di un viaggio tutto interiore. I luoghi che si cercano, le persone che si frequentano sono scenari e attori di una trama sconosciuta, che si interseca alle dinamiche esistenziali da cui siamo percorsi e che si svelano ai nostri stessi occhi. Non tutti i luoghi della nostra interiorità sono eden da riscoprire, e SL è maestra nel metterci davanti ad abissi di meschinità e a laghi di cristallina fragilità. Ci specchiamo, e l'avatar rimanda la nostra anima. Cerchiamo di catturarla, ma come farfalla vola via e si nasconde in una palude melmosa come le nostre miserie. L'uscita dal fango è lenta e faticosa, dolorosa come i morsi di sanguisuga. La rincorsa verso la farfalla è frenetica, fino a perdersi in un deserto di sassi. Ne prendiamo in mano un paio, e sono le dure, spigolose piccole realtà che ci compongono. Spicchiamo il volo per innalzarci al di sopra di noi, fra spiriti bianchi e puri aleggia un angelo nero: siamo ancora noi. Risate e lacrime si mescolano come leggerezza e tormento, nell'alternarsi di scenari suburbani e castelli incantati. Ho bisogno di consumare esperienze, come una mantide che vuole mangiarsi la farfalla perchè ha troppi colori, ha l'intensità della vita in sè e l'intensità se è troppa fa male.
Incrostata dal fango, lacera per le guerriglie interne, con una nuova luce negli occhi e la fronte alta. I capelli scarmigliati e i seni dritti. Sono veramente io questa, o posso difendermi dietro l'anonimità del gioco e l'alienazione del personaggio?


mercoledì 13 luglio 2011

Anche la Luna chiude (e non va in ferie)


e pensare che non ho fatto neanche in tempo a provare il letto nuovo...
Ma questo momento doveva arrivare, lo sapevo dall'inizio. E infatti, eccolo qua. Arriva Patsy, l'altra sera, mi sto cambiando ma la faccio accomodare, nessuna formalità ormai. Peccato non aver niente di fresco da offrirle, ma c'è poco da fare: il limite più grosso di SL è che i pixel non sono buoni nè da mangiare nè da bere. Con lei arriva la notizia: entro la settimana bisogna sbaraccare. Finita l'avventura di questo posto. Tutto passa...
E allora sono qui, sul divano, a gustarmi gli ultimi momenti della mia luna, grata all'amica che mi ha permesso di avere un posto dove rifugiarmi quando anche SL rischiava di diventare troppo impegnativa, quando avevo bisogno di un bagno purificatore dopo avventure improbabili come i nomi degli avatar, quando avevo semplicemente voglia di chiamare casa un posto. Divano morbido, diario aperto, solita colonna sonora fatta apposta per aprire anima e mente. Respiro a fondo, voglio esserci con tutta me, per ora.
Domani metterò tutto di nuovo in zaino, forse il caminetto lo lascio qui, è bruttino, roba freebie copiata pure male.. Metterò tutto in zaino, dicevo, e di nuovo on the road. Magari per un po' dormirò in ufficio, nella casetta sull'albero. Sperando che non la spostino proprio ora, anche ad Astral Dreams ci sono grandi cambiamenti nell'aria. Alla peggio ho sempre l'indirizzo dell'homeless shelter.
Ma non piove e non fa freddo, per ora, quindi mi riapproprierò della vita vagabonda. Niente punti fissi, qui, in fondo era un promessa che avevo fatto a me stessa.
Però ora mi gusto ancora questi pochi attimi, prima che la luna tramonti....

sabato 9 luglio 2011

La pelle e il volto

Di nuovo elfo. Di nuovo piccola e bianca, in un mantello troppo grande. Di nuovo la mia solitudine fredda a stringere il cuore. E' crudele, la solitudine: lo stringe tanto fino a rattrappirlo e renderlo inutilizzabile.
Il pesante cancello dice che non ho il permesso di toccarlo, ma lo apro incurante, come chi pensa di non aver più nulla da perdere. Ho bisogno di raggiungere la madre che sta al di là dell'inferriata.
Eccomi...dall'altra parte delle sbarre. Riuscirò ad aprirle di nuovo? Prigioniera di me stessa.
Cielo, è una madre dal volto severo e dalle braccia di marmo. Non potevo trovare rappresentazione più fedele del mio SuperIo.
E tutto per una sola volta che avevo ceduto... per una sola volta, avevo lasciato andare il cuore e le forze erano perdute, la volontà allontanata e ridotta a brandelli, mentre l'ambivalenza prendeva ogni angolo libero nell'anima e la verità fuggiva per sempre. Per una sola volta...
Mi allontanai rapida, il freddo era già dentro di me e la mia pelle trasudava perle di ghiaccio.
Mi accostai all'acqua di una piscina piccola e sontuosa, neanche l'ombra di un fuoco per scaldarsi.
Mi specchiai nell'acqua chiara e compresi. Compresi che ero lì, intera, benchè quella fosse un'altra pelle, un'altra faccia. Esisteva da prima, nascosta? Si era creata dall'incontro con quell'aria, dal nulla? Aveva trasformato la materia precedente? Modellata con forze ignote? Non lo potevo sapere, probabilmente. Ma mi ero affezionata anche a questa pelle, a questo volto, a queste cicatrici, a questa fragilità. Allungai la mano verso il riflesso, agitai piano l'acqua per romperlo in mille frammenti e moltiplicarlo.

Un IM si aprì, una battuta, un saluto sull'aria tiepida di un piccolo affetto. Una risata sciolse il nodo, le lacrime scorrevano finalmente, lavando via tutto quel bianco perlaceo, lasciando respirare di nuovo la mia pelle.

mercoledì 6 luglio 2011

Il dovere chiama. Rispondete.

Mi sfilai i grossi occhiali scuri e li appoggiai al tavolo. La luce mi ferì gli occhi, ma fu un attimo. Non avevo molto tempo. Gli scarponi pesanti finirono di lancio sul pavimento, uno da una parte e uno dall'altra. Mi spogliai, lentamente come se questo potesse allungare i minuti. Liberai dalla fatica ogni movimento, rendendolo meccanico. Talvolta, togliersi l'anima insieme agli abiti è l'unico modo per andare avanti. Indugiai sul piercing alle labbra, lo osservai un momento allo specchio, poi tolsi anche quello. Scrostai dalla pelle, con le unghie, il tatuaggio che la ricopriva per tre quarti. La pelle si ricompose, setosa e immacolata. Dovevo essere perfetta. Aprii l'armadio, direttamente nella parte degli abiti eleganti. Una colonna sonora malinconica mi accompagnava. Patsy ha sempre la musica più adatta. Scelsi il nero, lungo, trasparente e impeccabile. Solo una collana di perle sul collo lungo. Infilai con cura le mutandine, praticamente inesistenti. Possono essere tremendamente visibili, le cose praticamente inesistenti, se sono sistemate male. Aderirono perfettamente invece, si incollarono alla carne pronte a ricevere la carezza della gonna di velo. Cominciai ad infilare le lunghe calze velate, ma cambiai idea e le lasciai scivolare a terra. Gambe nude, volevo sentire l'aria calda dell'estate soffiare da sotto e cercare la via del cuore. Infilai anche le scarpe, di morbida pelle, con tacco altissimo. La dignità di chi guarda alle cose dall'alto... sarebbero bastati i tacchi, a conservarla?
Mi fasciai le mani e le braccia con i guanti lunghi, morbidissimi, quasi impalpabili... eppure lì a proteggermi da contatti impuri.
Ecco... ero pronta. Come vittima sacrificale, mi avviai in algida bellezza, senza permettere un moto alcuno alla mia anima.
La porta dei grandi magazzini si aprì. La corsa ai saldi era cominciata. 



venerdì 1 luglio 2011

Cornici e quadretti

Chi l'ha detto che le cornici incorniciano?
Talvolta le cornici sono il limite che serve per passare il limite...


Dall'installazione "C'era...domani", The Italian Taste, SL8

Omaggio al Gusto

No, non è un post enogastronomico, c'è poco da fare, non esiste ancora una seconda dimensione per il gusto del mangiar bene e del ben bere. Ora che ci penso, riuscire a fare un intero post sull'enogastronomia di SL... sarebbe impresa da premio Pulitzer 
E' invece un post improprio e temporaneo, nel senso che è un pezzo che ho scritto per SL Crazy Press e destinato a ben altri lidi che a uno sconosciuto diario personale. Però i giorni passano, non ho ancora avuto indicazioni precise e quindi per intanto ho deciso di posteggiarlo qui, perchè almeno qualcuno lo veda e non perchè mi interessi avere tanti followers (ops... non ho attivato la finestrella... poi lo faccio )
No, ho deciso di postarlo perchè penso che meriti di essere conosciuto quello di cui parlo, le persone che hanno realizzato quello che io ho goduto: un piccolo pezzo di SL8 tutto italiano, e mi dispiace solo di non aver visto il resto... 







A SL8, The Italian Taste

Lo si respira nell’aria, lItalian Taste, quel gusto tutto italiano per il bello, quel mix di creatività,
condivisione, passione e divertimento che trasporta in SL una delle dimensioni più belle del nostro Paese. 
Atterro finalmente nel quadratino dedicato di quella Samarcanda che è SL8. C’avevo provato il giorno dell’inaugurazione, ma tra la regione piena e i crash (sarà la versione nuova del viewer?) mi ero dovuta accontentare delle puntuali cronache sul blog. Ora invece ci sono, e posso gustarmi l’installazione in tutta calma, salutata dalle imponenti figure femminili, un po’ mannequins un po’ matriarche. È imprevedibile questa composizione, finemente dissacrante come le cornici che non incorniciano, ma che sembrano piuttosto messe lì come porta tra una dimensione e l’altra. Faccio sit, e il risultato non è il classico ritratto-sopra-il-caminetto ma una posa plastica che sbilancia e costringe ad aprire le ali della mente, che costringe a mettersi per traverso, e allora il di-qua-di-là non ha più soluzione di continuità.
È largamente simbolica, questa composizione, nelle colonne che sorreggono il Nulla e sono poggiate sul Nulla, e tuttavia per questo svolgono ancora meglio la funzione di puntare all’alto. È raffinata, come il risultato d’insieme nelle sfumature del verde, chiaro come la trasparenza d’intenti dei suoi creatori.
Nato per riunire in un’esperienza creativa diversi talenti della SL italiana, il gruppo The Italian Taste riunisce marchi diversi come *Les Petit Details*, *Solidea Builder folies*, Wap Design, Italica Interior design, AD Creations. E’ ormai un’esperienza consolidata e ramificata, con un blog dedicato, e un flickr.

Approdato nella prestigiosa sede di SL8, The Italian Taste ne fa una vetrina per il proprio Manifesto, custodito nello scrigno prezioso che ammicca al centro dell’installazione, dove il visitatore è invitato a depositare il suo C’era Domani: sogni, progetti e fantasie.. per usare le parole degli ideatori  "C'era domani... non è un sogno, forse è una speranza... Ma è indubitabilmente la nostra quotidianità nel metaverso. Attraverso il nostro lavoro di creativi e attraverso SL noi viviamo ogni giorno il nostro "domani". [...] Il nostro "C'era Domani..."  dovrebbe essere composto di tutte queste cose insieme.... arte, ispirazione, natura, amore, condivisione, alta tecnologia. Siamo felici di condividere con SL8 la nostra visione, magica, del futuro ...
E il vostro "C'era domani... " qual è?"
Nel mio, c'è anche questo: il desiderio di vedere sempre più persone che si incontrano, con contemporanea profondità e leggerezza, come il demone nero con la ballerina punk a testa in giù su una cornice vuota…




PS: mi sembra doveroso riportare i credits per l'installazione a SL8
C’era Domani … Collaborative Art Installation from and idea of The Italian Taste Team: Aliza Karu, MarkWD Helendale, Mila Tatham, Rodroguez Imako, Nevery Lorakeet, Trilly Sands, Kristina Ferraris
Concept By The Italian Taste Team
Mannequine by Aliza Karu, Mila Tatham, Nevery Lorakeet, Trilly Sands
Building and Decors By MarkWD Helendale with the collaboration of Rodroguez Imako, Aliza Karu & Nevery Lorakeet