Me ne stavo così, mangiucchiando una madeleine dopo l'altra, quando sono arrivata a Light Sorcery, un curioso negozio da apprendista stregone. Ecco... a quel punto la madeleine mi è andata per traverso. Un ricordo inaspettato, ma soprattutto un'emozione che si è fatta di nuovo viva e presente, violenta. Perchè il ricordo di un'emozione non è ancora emozione, ma talvolta il ricordo rigenera, e non è sempre creatura bella.
Si atterra all'imbocco di un ampio locale, ed esattamente lì ero atterrata poco più di un anno fa. 370 giorni fa, credo, per la precisione, qualcuno più qualcuno meno. Ci sono atterrata ieri - la combinazione delle coincidenze temporali! - e tutto il vissuto di quelle giornate lontane mi è corso incontro a velocità incredibile. Non sono riuscita a schivarmi in tempo, mi ha investito l'onda dei ricordi, mi si è sovrapposta l'immmagine della grande caverna che sta dietro il negozio e una sottile angoscia ha cominciato a crescere.
Bellissima, assolutamente da visitare, eppure a me tremenda, luogo di penosissime confidenze che mi avevano tramortita, quasi uccisa. Luogo di un dialogo dove ogni parola era una scheggia di selce che mi incideva le carni, sempre nello stesso punto, sempre più a fondo, e il sorriso che mi restava era solo il segno di una cicatrice. Il dolore mi era rimasto impresso per lungo tempo, quasi pietrificato con me nella roccia della grotta. Non appena mi era stato possibile riprendere il controllo di me, rimasta sola, mi ero allontanata in tutta fretta e fino a ieri ero convinta di aver pure buttato il biglietto per arrivarci.
Non ce l'ho fatta a entrare, sono rimasta immobile all'imbocco di quella grande cavità dove i residui della mia pena continuavano a trascinarsi, sembrava avessero aspettato solo il mio ritorno, per tutto quel tempo, per riprendermi in sulfurei abbracci.
Ho girato i tacchi e mi sono diretta verso il negozio di stregonerie, pieno di tante piccole cianfrusaglie deliziose dietro alle quali mi sono persa per un po', annacquando l'amarezza. Una scala a chiocciola porta all'attracco di una mongolfiera. E' la parte della land di Jopsy Pendragon che non sono riuscita a visitare l'altra volta. Stavolta invece sono salita sulla mongolfiera e mi sono lasciata accompagnare nel giro di questo posto ricco di ambienti diversi e ben costruiti. Ad un tempo timorosa dei ricordi ed incapace di lasciarli andare completamente, cercavo distrazione nelle piccole, spettacolari illusioni che animano il piccolo universo di Jopsy.
Sono entrata curiosa nel Particle Laboratory, per un attimo ho avuto la tentazione di provare a comprendere almeno alcune di tutte le stregonerie che ci sono dietro ogni effetto speciale di SL. Per fortuna mi è passata presto, la pigrizia ha fatto il suo dovere, ha preso il sopravvento e mi sono diretta verso il Castello delle Nuvole: luogo ideale per cospargere l'anima del balsamo incantato dove si miscelano perfetta solitudine, musica e giochi di luce. Le sedie sono ampie ma un po' scomode, a dire il vero, avrei preferito qualche divanetto
Come Giona, o Pinocchio, si può entrare nel ventre di una Balena e trovarsi direttamente nel cuore del ciclo vitale: è la Grotta delle Anime Perdute. Oddio, non è il massimo per recuperare la positività, ma è sicuramente una suggestiva fonte di riflessione
Ho ripreso la mongolfiera, mi sono riempita i polmoni dell'aria limpida di quel cielo finto e così necessario e ho premuto un altro bottone. Ancora una destinazione, è un'intera sim... beh, il resto... scopritelo voi
Qui la scorciatoia per arrivarci: http://maps.secondlife.com/secondlife/Teal/78/139/15
Il Castello delle Nuvole |
La plancia della mongolfiera |
In volo |
Ancora al Castello delle Nuvole |
La grotta delle Anime Perdute |
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