Il sakè caldo fra le mani, il vapore avvolgente e lo sciaquio dell'acqua. La solitudine vera a tenermi compagnia.
Vorrei liberarmi dei paradossi. La mia pelle continua a sbiadire, forse non me ne accorgo ma il sangue mi lascia, goccia dopo goccia. Lo so, da dove mi lascia: da quel paletto di frassino dritto ficcato nel cuore. Fa male da morire, ma se lo tolgo la vita se ne va a fiotti. Eternamente sospesa allora, almeno per ora.
Certo che un paletto in cuore sotto la maglietta è scomodo.
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