martedì 8 aprile 2014

Eternamente sospesa, almeno per ora.




Il sakè caldo fra le mani, il vapore avvolgente e lo sciaquio dell'acqua. La solitudine vera a tenermi compagnia. 
Vorrei liberarmi dei paradossi. La mia pelle continua a sbiadire, forse non me ne accorgo ma il sangue mi lascia, goccia dopo goccia. Lo so, da dove mi lascia: da quel paletto di frassino dritto ficcato nel cuore. Fa male da morire, ma se lo tolgo la vita se ne va a fiotti. Eternamente sospesa allora, almeno per ora. 

Certo che un paletto in cuore sotto la maglietta è scomodo.


Nessun commento:

Posta un commento