venerdì 2 agosto 2013

Adoro le case altrui...

Mi godevo quel momento di tenerezza, mezza svestita, sdraiata fra le sue gambe. Gli baciavo piano il petto mentre la musica suonava Infedele. Sa essere estremamente inopportuna, la musica...
Sparì, come promesso. Si dissolse in una nuvola rossa come la passione che ci aveva avvolti un tempo.
Mi stesi sulla schiena, nel grande letto vuoto. Avrei cominciato probabilmente qualche esercizio mentale, tra il filosofico e l'esistenziale, di quelli sadomaso nei quali mi crogiolo talvolta, ma arrivò la sorella del padrone di casa  
Preferii salutare cordialmente, complimentarmi per la casa e levare le tende, sperando in cuor mio che non si avvedesse delle mutande nere nelle pieghe del lenzuolo... non erano neanche mesh...